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Gela

 

Navi greche di Gela

 
I reperti della nave
 
La prua della nave
 

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Le navi greche di Gela sono tre imbarcazioni della fine del VI -inizi del V secolo a.C. rinvenute in prossimità della città di Gela, colonia dorica fondata nel 689 a.C. e importante emporio commerciale sulla costa meridionale della Sicilia.

La prima nave
La scoperta della prima nave venne effettuata nel 1988 da due subacquei su un fondale argilloso e sabbioso a circa 4 m di profondità, a circa 800 m dalla costa (località Bulala) e a circa 2 km ad est della foce del fiume Gela, anticamente il porto-canale della città. Grazie alle caratteristiche del fondale la nave era molto ben conservata nella sua struttura lignea e conservava un carico vario, coperto da uno strato di pietre utilizzate come zavorra .

La nave era una nave da carico di grandi dimensioni (21 x 6,50 m), esempio unico di nave antica costruita con una tecnica particolare, già citata da Omero nel II libro dell' Iliade: il fasciame della carena era infatti "cucito" con fibre vegetali.

La nave è stata recuperata con due campagne di scavo nel 2003 (madiere della prua) e nel 2008 la poppa . Dopo il recupero viene restaurata nei laboratori specializzati di Portsmouth in Inghilterra e sarà quindi esposta nel nuovo "Museo della navigazione greca" di Gela.

Il carico
Il carico era composto di oggetti caricati in varie località, a partire dal mar Egeo , probabile origine della navigazione. Le ceramiche a vernice nera e a rossa indicano anche una sosta nel porto di Atene. Da varie località provengono inoltre le anfore di varia origine, probabilmente contenenti vino e olio, e altre merci che erano state collocate in cesti rivestiti di pece. Nei diversi porti la nave aveva inoltre caricato pietre per la zavorra, che dovevano sostituire le merci sbarcate e sono di varia provenienza.
Alcuni degli oggetti trovati venivano utilizzati dei marinai: sia le ceramiche trovate nella cambusa, sia oggetti di culto che testimoniano le pratiche religiose durante la navigazione.

La seconda nave
Una seconda nave, probabilmente databile alla fine del V secolo a.C. e di dimensioni inferiori, giace sui fondali a breve distanza dal primo relitto, ma più vicina alla costa. Anch'essa è ben conservata, ma il suo recupero non è stato ancora effettuato.

 La terza nave
Un terzo relitto greco arcaico è stato recentemente individuato alla foce del fiume Dirillo che segna il confine tra le province di Caltanissetta e Ragusa (e tra i comuni di Gela ed Acate ). Tale scoperta, avvenuta per caso durante i lavori di scavo per la posa del gasdotto libico, conferma l'importanza archeologica che riveste l'area del Golfo di Gela che, quasi certamente, conserva numerosi altri relitti di varie epoche (greca, romana e bizantina soprattutto). Basti pensare che in questo golfo, in epoca romana, si è combattuta la famosa battaglia tra Cartaginesi e Romani guidati da Attilio Regolo .

 
L'interno della nave
 
Reperti trasportati dalla nave