Il Vangelo di Marco
L'Autore Giovanni Marco o Giovanni detto Marco. Cugino di Barnaba, "Figlio mio" lo chiamerà S. Pietro. Figlio di una certa Maria presso la quale si riuniva la prima cristianità a pregare. Forse la sua fu la casa dei Cenacolo.
Breve essenziale e drammatico, commuove profondamente. E nei quesiti fondamentali che pone: Chi è Gesù Cristo? Chi è il discepolo di Gesù? Richiama l'attenzione di qualsiasi persona riflessiva.
E' formato da diversi blocchi letterari cuciti insieme da sommari.
IL MESSAGGIO RELIGIOSO DEL VANGELO DI MARCO.
Marco ha preso dalla prima predicazione Apostolica lo schema su cui dispiegava il suo Vangelo: Galilea - Viaggio verso la Giudea - Gerusalemme (Così anche Mt e Lc, no Giovanni) . Uno schema semplice e efficace che conferisce unità e drammaticità al tutto.
Marco vuole comunicare ai cristiani e a chi si avvicina al cristianesimo CHI E' GESU' (segreto messianico) e CHI E' IL DISCEPOLO Di GESU' (viene sviluppato in parallelismo con il primo interrogativo: chiamata dei Discepoli, elezione dei dodici, loro invio in missione, loro incomprensione di Gesù, loro apostasia, loro ritorno a Gesù) .
DESTINATARI DEL VANGELO DI MARCO.
Marco scrive per i cristiani romani che erano prevalentemente provenienti dal paganesimo. Anche se nella Chiesa di Roma erano presenti cristiani provenienti dall'ebraismo, Marco sembra rivolgersi prevalentemente agli ex pagani, infatti le citazioni o i richiami al Vecchio Testamento sono pochi.
I riferimenti alla legge mosiaca sono omessi (Mt 5,17-48)
Usi e costumi ebraici, nomi e parole aramaiche sono spiegate
Espressioni proprie alla religiosità ebraica sono evitate (es. Figlio di Davide segno di Giona)
Viene evitato tutto ciò che potesse suonar male ai pagani, come ad esempio la missione degli apostoli ai soli Giudei (Mt 10,5-6; 15,24), mentre vien messo in risalto ciò che si riferisce ai pagani (11, 17)
Si notano parole e locuzioni prettamente latine.
Sin dall'inizio afferma che Gesù è Figlio di Dio, ma per provare questo asserto non cita mai il Vecchio Testamento, ma si appella
- alla testimonianza diretta di Dio Padre (Battesimo 1, 1 - Trasfigurazione 9,7) .
- alla confessione esplicita dei demoni (1,24-25; 3,11-1 5,7)
- al riconoscimento del centurione romano sotto la croce (15,39)
- e soprattutto alla dimostrazione delle opere meravigliose da lui compiute.
Fonte: www.fuocovivo.org