La santa Eucaristia completa l'iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l'Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.
Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione: sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura .
L'Eucaristia è « fonte e culmine di tutta la vita cristiana ». Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua .
La comunione della vita divina e l'unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall'Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo . Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà « tutto in tutti » ( 1 Cor 15,28). In breve, l'Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede: « Il nostro modo di pensare è conforme all'Eucaristia, e l'Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare ».
(www.vatican.va)
Prima lettera ai Corinzi
Apparentemente la Prima Lettera ai Corinzi sembra essere uno scritto occasionale, di risposta a delle problematiche sorte in seno a quella Comunità. Se le problematiche sono molteplici, non sono invece molteplici i principi da cui Paolo parte per risolvere i nodi di fede e di morale che turbano i fedeli di Corinto. Il principio è uno solo: Cristo Gesù. Paolo vede Cristo, vede la sua verità; in Cristo e nella sua verità vuole ricondurre i Corinzi. In questa Lettera Paolo traccia una delle più belle immagini di Cristo, secondo questa immagine vuole che i Corinzi si formino, crescano, maturino nella verità e nella morale. Chi vuole essere cristiano, deve farsi sul modello di Cristo Gesù. Allora vale proprio la pena chiedersi: chi è in verità Cristo Gesù? Qual è l'immagine che Paolo ha di Cristo Signore, immagine secondo la quale ogni altro suo discepolo deve scolpire il suo cuore? Cristo è la luce del mondo. Non si tratta della luce eterna, bensì della luce storica, luce incarnata, luce fattasi comportamento, relazione, lavoro, operosità, vita. Chi vuole sapere cosa è la luce vera, deve conoscere Cristo Gesù, il Cristo che visse in mezzo a noi, che in mezzo a noi è nato, in mezzo a noi è morto, ma anche in mezzo a noi ha compiuto il ministero dell'instaurazione del Regno di Dio.
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