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Chiesa del Rosario

 
La chiesa
 

La chiesa del SS. Salvatore e Rosario, ad unica navata e con campanile in posizione postero-laterale, si erge in direzione sud-nord su una superficie rettangolare delimitata da quattro vie: il Corso Vittorio Emanuele a sud, la via Navarra a nord, la via S. Damaggio Fischietti a est e la via Picceri a ovest.

Esternamente essa ha un aspetto rustico, per l'estrema semplicità della forma architettonica con cui è stata costruita e per l'assenza di una qualsiasi intonacatura; simile definizione non si può certo dare al suo interno il quale possiede pienamente le ricchezze di stile e di forme architettoniche in uso ai primi del 1800 negli uffici di culto.

Nella cella campanaria del campanile si trovano cinque campane di diverse dimensioni che, oltre a varie decorazioni sulla loro superficie, presentano anche delle scritte in rilievo che qui di seguito, per ognuna di esse, riportiamo.

Campana della finestra sud: Ex fidelium devotione hoc opus offertur communi Redemptori eiusque Matri et in honorem misteriorum Sanctissimi Rosari nella parte esterna e Anno Dni 1810 nella parte interna;

Campana della finestra ovest: Gloriosa Madre di Dio Mariadel Sacratissimo Rosario Rettore Cappellano maggiore di questo tempio nel 1884 nellaparte interna e Vincenzo Benedetti da Rieti fece in Terranova Sicula nella parte esterna;

Campana della finestra nord: questa campana non presenta nessuna iscrizione;

Camapana della finestra est: in questa finestra vi sono due campane. Quella suteriore, di maggior dimensione e senza battaglio possiede nella culatta due iscrizioni: Hoc olim in anno 1606 benefitio hanc ornavit ecclesiam norius vin nella parte più alta e nunc casu fracto eodem ornare curavit V. I. DDV Incussbarberi V sbaresi funde nellaparteinferiore. La sseconda campana, piccola, più arretrata eposta in basso, possiede le seguenti iscrizioni: Rifusa nel 1814 Can. Rosario Damaggio Procuratore nella parte rivolta verso l'esterno e Sal. Nobilione Napoli in quella rivolta verso l'interno.

L'interno della chiesa presenta una buona illuminazione diurna grazie alla presenza di nove ampie finestre.

Attualmente l'accesso all'edificio avviene mediante due ingressi: uno, il principale, dal Corso Vittorio Emanuele, l'altro dalla via Picceri. Anche sulla via S. Damaggio Fischietti vi sono ancora due ingressi, di cui uno, quello più a sud, non è utilizzabile perché rialzato di qualche metro rispetto al piano della stessa via e l'altro, più a nord, dal quale si accede alla sacrestia. Degli ingressi citati solo quello principale è sprovvisto di portale.

Le pareti e il soffitto della navata sono ornate da pregiate decorazioni, e sempre nelle stesse pareti esistono a intervalli regolari dei pilastri appena emergenti con capitelli corinzi. La bellezza architettonica della chiesa raggiunge il suo massimo splendore nell'abside dove in particolare, dietro l'altare maggiore, con un bassorilievo in gesso raffigurante l'Agnello divino tra trofei di Angeli) vi sono due colonne, emergenti per tre quarti, con capitelli in stile corinzio e le basi a forma di plinto, che sorreggono il cornicione semicircolare (dello stesso abside) su cui poggiano sei grossi vasi; al di sopra di questi ultimi vi è infine un catino, al centro, predomina una raggiera con angioletti.

In prossimità della bussola dell'ingresso principale, nella parte destra, si scorge un'acquasantiera in marmo finemente scolpito, mentre in quella sinistra si trova un pulpito in legno intarsiato; inoltre, sempre in vicinanza della suddetta bussola, si possono vedere due iscrizioni: la prima, posta su una lapide che è murata ad altezza d'uomo sulla parte destra, in cui si legge Questa venerabile chiesa Maria SS. Del Rosario chiusa per lungo tempo perché pericolante viene riaperta al culto felicemente restaurata per la generosa offerta della signora Anna Cannizzo ved. Missuto e l'intervento dei fedeli a perenne ricordo il Comitato Gela….Dicembre 1971, l'altra che si trova immediatamente sopra la stessa bussola, su un riquadro nella parete dell'ingresso principale, in cui si legge Opitulante Deo votis excepetis delubrum hoc nomine Jesu Salvatoris eiusque Matris Virginis SS.mi Rosari dicatum erectum fuit A. D. 1585. Sollmnter inauguratum A. D. 1842 atque iterum restauratum A. D. 1971. Una terza iscrizione infine si può ancora leggere, sovrastante l'ingresso del presbiterio, essa così recita. Iesus transfiguratus est ante eos.mat: C: 17°.

Subito dietro l'altare maggiore vi è l'ingresso che porta alla sacrestia; qui secondo il racconto del sacrestano, fino a qualche decennio fa, si trovavano tra l'altro due dipinti, uno raffigurante il Crocifisso e l'altro di S. Giovanni Battista, un antico lavabo, al centro del quale, superiormente, predominavano delle statue in marmo della Madonna del Rosario, Di Santa Caterina e di S. Domenico.

Verso la fine del mese di agosto del 1987, durante i lavori di rifacimento del pavimento della chiesa, sono venute alla luce diverse sepolture gentilizie, costituite da loculi e cripte intercomunicanti; all'interno di una di esse sono state trovate alcune casse mortuarie con degli scheletri.

Le sepolture presenti nella chiesa del Rosario, utilizzate fino al 1840, erano quelle di: D. Girolamo Navarra ed eredi, Giuseppe di Fede, Rosaria Cannizzo e Giudice ed eredi, M.o Rosario Catalano ed eredi e Confrati laici defunti. La chiesa del SS. Salvatore e Rosario fino al mese di agosto del 1987 era accudita dal Sac. Giovanni Fasulo

Fonte; Nuccio Mulè

 

Interno della chiesa
 
Il Crocefisso
 
La Madonna, S. Gregorio Magno e le anime del purgatorio
 
Trasfigurazione
 
La Madonna del Rosario, S. Domenico e S. Caterina
 
L'organo
 
San Vincenzo Ferreri
 
S. Eligio
 
Confessionale
 
Il pulpito
 
L'acquasantiera all'ingresso principale della chiesa
 
Resurrezione di Lazzaro
 
Gesù e l'adultera
 
Titolo sconosciuto