Padre nostro + altri
Tra tutte le preghiere la più eccellente è certamente quella del “Signore”, o “Padre nostro”.
Essa possiede in sommo grado i cinque requisiti che ogni preghiera ben fatta deve avere: essere cioè sicura, retta, ordinata, devota e umile.
La preghiera, infatti, deve darci la sicurezza di poterci accostare “con piena fiducia al trono della grazia” (Eb 4,16), e “con fede, senza esitare”, perché, come dice S. Giacomo, “non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l'animo oscillante e instabile” (Gc 1,6 7).
Ebbene, questa preghiera dà senz'altro molta fiducia perché è stata composta dal nostro Avvocato presso il Signore, l'Intercessore sapientissimo “nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza” (Col 2, 3) e del quale si dice: “Abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1 Gv 2,1 2). Giustamente S. Cipriano dice: “Avendo come avvocato dinnanzi al Padre il Cristo, che è difensore per i nostri peccati, lasciamo parlare il nostro Avvocato”.
La sicurezza diventa ancora più grande e la nostra fiducia viene poi ulteriormente incoraggiata se si pensa a questo: che colui che ci ha insegnato questa preghiera, è lo stesso che, insieme al Padre, ha il compito di esaudirla, adempiendo quanto è detto nel salmo 91,15: “Mi invocherà e gli darò risposta”.
Per questo San Cipriano dice: “E una preghiera da amico e di familiare quella con la quale preghiamo Dio usando le sue stesse parole”.
E indubbiamente è questa la ragione per cui questa preghiera non si recita mai senza frutto , sicché essa ci ottiene tra l'altro, come dice S. Agostino, anche la remissione dei peccati veniali.
Fonte: Commento al Padre nostro di san Tommaso D'aquino