Il Vangelo di Luca
Il Vangelo di Luca non è che il primo volume della sua opera, gli Atti degli Apostoli costituiscono la seconda tavola del dittico, inseparabile dalla prima.
L'intenzione di Luca era proprio quella di offrirci un resoconto ordinato (Lc. 1,3), mostrando come la buona novella iniziata in Galilea "dopo il battesimo predicato da Giovanni" (At. 10,37) si sia poi diffusa "fino all'estremità della terra" (At. 1,8).
Vorremmo, pertanto, ripercorrere l'itinerario spirituale che Luca ha percorso mentalmente e strutturalmente con il suo pensiero, la sua riflessione, nello sforzo che ha fatto di coordinare il suo Vangelo in una certa maniera.
Il Vangelo di Luca, è il "Vangelo del discepolo" di Cristo, vale a dire di colui che ha intrapreso a seguire Gesù e lo vuol seguire nonostante tutto. Molti sono gli elementi che avvalorano questa intenzione di Luca, per esempio, quel detto che è riportato soltanto nel suo vangelo: "Chi mette mano all'aratro e poi si volge indietro non è adatto per il regno di Dio" (9,62). Non basta intraprendere, non basta fare un bel tratto di strada, bisogna andare fino in fondo senza pentimenti. Aver messo mano all'aratro e poi voltarsi indietro significa fallire il proprio ruolo di discepolo di Cristo.
La figura di Gesù tratteggiata da Luca è ricca e articolata e, ovviamente, nelle sue linee fondamentali è comune anche agli altri vangeli. Tuttavia ci sono sottolineature particolari, come ad esempio l'universalità, la predilezione per i poveri, la misericordia e il perdono. Uomo di chiesa e di tradizione, Luca è anche uomo dai vasti orizzonti e di delicata sensibilità, specialmente nei confronti dei peccatori, degli emarginati, dei pagani e dei poveri.
Fonte: Don Antonio Schiena - Mottola (da "Commento al Vangelo di Luca") |