Cotogno - Cydonia oblonga Mill. 
          Generalità
            Originario dell'Asia Minore e della zona caucasica, il Cotogno è diffuso principalmente nell'areale occidentale del Mediterraneo ed in Cina; in Italia si è verificata una evidente contrazione della produzione a partire dagli anni '60 fino ad oggi, momento in cui se ne trovano pochissimi. Come il melo e il pero anche il Cotogno (Cydonia oblonga Mill.) appartiene alla Famiglia delle Rosaceae e Sottofamiglia delle Pomoideae. 
            Si distinguono due tipologie di cotogno in base alla forma del frutto: maliformi e piriformi, di cui la prima è più apprezzata. Frutti di dimensioni variabili, a volta assimetrici, dal maliforme al piriforme. L'epicarpo è fittamente ricoperto di peluria che scompare a maturazione incipiente, di colore giallo oro intenso. 
            La polpa è facilmente ossidabile e spesso ricca di sclereidi, poco dolce ed astringente. Semi: generalmente numerosi, poligonali, spesso agglutinati tra loro da un evidente straterello di mucillagine. 
            Per la biologia fiorale abbiamo gemme miste e pertanto la produzione è sui rami dell'anno, inoltre la fioritura è tardiva (aprile-maggio). 
            Molte cv sono autoincompatibili, impollinazione entomofila; poca è la produzione partenocarpica. Limiti pedoclimatici: è molto sensibile al calcare, alla siccità; le gelate tardive possono danneggiare la produzione, sebbene sia resistente al freddo, a causa della tardiva maturazione. La specie attualmente è più nota come portinnesto del pero. 
          Varietà e portinnesti
          Il panorama varietale si riferisce alla forma del frutto: maliformi: (Del Portogallo, Mollesca, Champion, Ronda, Maliforme Tencara) e piriformi (Di Bazine, Gigante di Vrania, Lescovatz, Di Smirne). 
  Caratteristiche delle principali cultivar: 
  - Champion (frutti maliformi, medio piccoli, con albero produttivo e di media vigoria); 
  - Del Portogallo (frutti maliformi, medio piccoli, con costolature pronunciate, albero produttivo e di media vigoria); 
  - Maliforme Tencara (frutti maliformi regolari, alberi vigorosi e produttivi); 
  - De Berecski (frutti piriformi, di medie dimensioni, con albero di media vigoria e poco produttivo); 
  - Di Smirne (frutti piriformi, con estroflessione mammellare all'apice, produttività e vigoria medie); 
  - Gigante di Vrania (frutti piriformi, di dimensioni elevate, alberi vigorosi e produttivi); 
  - Lescovatz (frutti piriformi, di media dimensione, albero di vigore elevato e di buona produttività). 
  I portinnesti sono gli stessi impiegati per il pero: EM A, EM C, BA 29. La propagazione avviene: per seme, margotta di ceppaia per l'ottenimento di portinnesti, l'innesto per la parte epigea, a gemma dormiente od a triangolo. 
          Frutti di Cotogno 
          Tecnica colturale
          Dato l'apparato radicale superficiale le lavorazioni dovranno tenerne conto. Le forme di allevamento sono la palmetta libera, con sesto 3 x 4 m, oppure forme in volume come vaso e globo, con sesti più ampi. L'irrigazione è fondamentale per la produzione in presenza di terreni ineriti o zone siccitose, altrimenti fortemente ridotta. La concimazione si riferisce a criteri generali; per una produzione media di 60 t si considerano N (54-66 kg/ha) P2O5 (23-27 kg/ha) K2O (129-141 kg/ha) CaO (7-14 kg/ha) MgO (8-13kg/ha). 
  Potatura: dovranno essere eliminati rami che hanno già prodotto, succhioni e polloni, mentre si devono lasciare i rami di un anno e non si devono spuntare i rami posti orizzontalmente (in caso contrario andrebbe persa la produzione). Se si vuole più vigore si eseguono speronature. 
          Produzioni
          La produzione media è di 60 t/ha con possibilità di arrivare fino alle 80 t/ha. La raccolta si esegue nel periodo di maturazione, in settembre-ottobre ed è facilitata dalla grossa pezzatura dei frutti. La maggior parte del prodotto è conferito all'industria che preferisce il tipo maliforme; molto scarsa è la conservazione che ricorre a trattamenti pre-raccolta. Non si presta ad essere consumato allo stato fresco a causa della polpa troppo dura e astringente, quindi, solo una minima parte è collocata sul mercato del fresco. Essendo ricca di pectine può essere impiegata come addensante nella preparazione di marmellate con frutta povera di questa sostanza. 
  Gode di proprietà tonico-astringenti e anti-infiammatorie dell'apparato digerente. 
          Avversità
          Come tutte le pomacee può essere colpita dal Colpo di fuoco batterico (Erwinia Amilovora); importante malattia per il cotogno è la Monilia che colpisce prevalentemente i fiori. Tra gli insetti si ricordano la Carpocapsa, sui frutti, e la Tignola orientale, sui germogli.