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Da Wikipedia
 

Aglio

 

Aglio (Allium sativum)

Classificazione Cronquist

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Liliopsida

Ordine

Liliales

Famiglia

Amaryllidaceae

Sottofamiglia

Allioideae

Genere

Allium

Specie

A. sativum

Classificazione APG

Regno

Plantae

( clade )

Angiosperme

( clade )

Monocotiledoni

Ordine

Asparagales

Famiglia

Amaryllidaceae

Sottofamiglia

Allioideae

Nomenclatura binomiale

Allium sativum

L' aglio  ( Allium sativum   L. ) è una pianta coltivata bulbosa, assegnata tradizionalmente alla famiglia delle  Liliaceae, ma che la recente  classificazione APG III  attribuisce alle  Amaryllidaceae  (sottofamiglia   Allioideae).

Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.
A causa della sua coltivazione molto diffusa l'aglio attualmente viene considerato quasi ubiquitario, ma le sue origini sono asiatiche (sono state rintracciate sia nella  Siberia  sud-occidentale), velocemente diffusosi nel bacino mediterraneo e già conosciuto nell' antico Egitto.
L'odore caratteristico dell'aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l' alliina  ed i suoi derivati, come l' allicina  ed il disolfuro di diallile.

Le varietà
Alcune delle  cultivar  di aglio più rinomate:

-Aglio di Caraglio - ( aj 'd Caraj ), L'aglio di  Caraglio, un paese della provincia di Cuneo, è un aglio dal caratteristico aroma delicato. La caratteristica è data dal clima e dai terreni calcarei, dolomitici e cristallini delle montagne della Valle Grana. È stato creato, nel 2009, un Consorzio di tutela e valorizzazione.

-Piacentino bianco

-Aglio rosso di Sulmona

- Aglio di Vessalico  (bianco), è presidio  Slowfood.

-Serena

- Aglio rosso di Nubia - L'aglio rosso di Nubia, una frazione di  Paceco  (Trapani), è presidio  Slowfood. Il bulbo è costituito tipicamente da dodici bulbilli o spicchi, con le tuniche esterne bianche e le tuniche interne di colore rosso vivo. Molto intenso e profumato.

- Aglio di  Voghiera  ( Fe ), di sapore delicato

Parassiti 
I parassiti dell'aglio sono principalmente le larve delle mosche  Chortophila brassicae  o  Hylenia antiqua  che ne attaccano i bulbi facendoli marcire.

Coltivazione 
Per coltivare l'aglio, bisogna prima dividerlo in spicchi uguali e poi piantarli uno a uno con la punta dello spicchio rivolta verso l'alto. Si pianta nello strato attivo.

Utilizzi 

In cucina 
L'aglio in cucina è molto utilizzato come  condimento, ad esempio come ingrediente per salse come  pesto,  aioli,  tzatziki. La parte commestibile sono i bulbilli (spicchi). Si consuma crudo o cotto, fresco o secco, intero, a fettine, tritato, in polvere. Talvolta gli spicchi vengono utilizzati per insaporire la pietanza ma non vengono direttamente consumati.

In medicina 

Avvertenza

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici:  leggi le avvertenze .

Allicina Uno dei derivati dell'aglio, l' allicina, ha dimostrato di possedere efficacia  antibiotica.

Allergia 

L'aglio per la presenza di 3 proteine (QR-1, QR-2, e QR-3), può essere causa di  allergia alimentare.

In fitoterapia 

Avvertenza

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo. Wikipedia non dà garanzia di validità dei contenuti:  leggi le avvertenze .

L'aglio ha diverse proprietà curative:

- Antiipertensivo

- Antielmintico  (gli  elminti  sono una classe di vermi che possono parassitare l'intestino)

- Antiossidante  ad opera di molti composti, come i vari solfuri, il  selenio  e le  vitamine  dei gruppi B e C

-Contro  raffreddore  e  influenza

- Antitumorale  (in vitro) ad opera di  ajoene  e disolfuri.

- Antitrombotico  anche qui ad opera dell'ajoene  ad azione antiaggregante piastrinica

L'uso dell'aglio crudo tritato finemente sui cibi come sughi, carne ed insalate è un ottimo coadiuvante per la cura dell' ipercolesterolemia; bronchiti catarrali;  elmintiasi  (nei bambini in special modo poiché portano sporcizia alla bocca).

 

Il consumo di aglio dà un generale senso di benessere all'organismo per la sua azione anti batterica quindi antiinfettiva.

Essendo anche un ottimo stimolante digestivo e  diuretico  viene anche utilizzato in forma di  infuso  (dai 5 ai 10 g in un litro di acqua) mentre per un'azione antisettica dai 10-15 g in  decotto.

Per ovviare almeno in parte al disagio del conseguente "alito pesante" si deve privare l'aglio del piccolo germoglio verde interno facilmente estraibile.

Nella cultura popolare 

Raccolta dell'aglio,  Tacuinum Sanitatis Casanatense (XIV secolo)

Nel folclore europeo, si riteneva che l'aglio tenesse lontani i  vampiri  e si indossava in un sacchetto intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei "parassiti" e conseguentemente l'aglio, avendo proprietà antibatteriche, li teneva lontani.

Il suo potere antisettico era noto fin dall'antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d'aglio per proteggersi dalle infezioni e tutt'oggi è ampiamente usato nella medicina popolare.

Una famosissima cantilena napoletana recita:

Agli e fravagli   fattura che non quagli. Corna e bicorne   capa 'alice e capa d'aglio....''

Si consigliava infatti di tenerlo addosso la notte che precede il 24 giugno (San Giovanni Battista) insieme ad altre erbe per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d'estate.

Che l'aroma dell'aglio non sia mai stato gradito è cosa nota tanto che lo stesso  Shakespeare  in "Sogno di una notte di mezza estate" fa dire ai propri attori nella seconda scena di non mangiare aglio in quanto "(...)  e soprattutto, attori, anime mie, badate a non mangiar aglio o cipolla, ché dobbiamo esalare tutti un alito che deve riuscir dolce e gradevole  (...)".

Anche nella cultura  islamica  l'aglio, pur essendo diffusamente e volentieri usato in  gastronomia, viene di fatto interdetto a quanti devono poi recarsi in  moschea  il venerdì per la preghiera comunitaria di mezzogiorno ( ? alat  al- ? uhr ), sulla scorta della tradizione che ricorda come il profeta  Maometto  non gradisse il suo odore (e quello della  cipolla, che dunque risente di questo stesso "divieto”).

Fonte: Wikipedia