La Città
Gela antica
Cose di un tempo
I nostri eroi
Agricoltura
Industria
Pesca
Biviere
Museo
Museo Foto
Cartoline 1
Cartoline 2
Cartoline 4
Cartonile 5
Cartoline 6
Cartoline 7
Cartoline8
Vicoli
Terapie
Usi e costumi
Da Wikipedia
 

Basilico

 

Basilico (Ocimum basilicum)

 

Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Lamiales

Famiglia

Lamiaceae

Genere

Ocimum

Specie

O. basilicum

Nomenclatura binomiale

Ocimum basilicum
L.,  1753

Nomi comuni

basilico comune, erba reale

Il  basilico  ( Ocimum basilicum,  L.,  1753) è una  pianta erbacea annule, appartenente alla famiglia delle  Lamiaceae, normalmente coltivata come  pianta aromatica.

Originario dell' India, è utilizzato tipicamente nella  cucina italiana  e nelle cucine asiatiche in  Taiwan,  Thailandia,  Vietnam,  Cambogia  e Laos, per via del marcato profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o meno dolce o pungente.

Etimologia 
Il nome deriva dal  latino medievale   basilicum , con origine dal  greco   basilikon (phyton)  ("pianta regale, maestosa"), da  basileus  "re".
Di etimologia incerta, alcune interpretazioni ritengono sia così chiamato perché usato per produrre profumi per il re, o in riferimento all'utilizzo sacro delle antiche popolazioni  Hindu, oppure, più semplicemente, per l'importanza "regale" conferita alla pianta.
Il nome è stato probabilmente confuso con quello del  basilisco, la creatura mitologica greca descritta come un serpente dal veleno letale, col potere di uccidere con lo sguardo. Il basilico ne sarebbe stato l'antidoto.

Descrizione 
Il basilico è una  pianta erbacea annuale  alta fino a 60 cm, con  foglie  opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I  fusti  eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle  Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.
I piccoli fiori bilabiati, bianchi o rosei, hanno la  corolla  di 5  petali  irregolari. Gli  stami  sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie.

I  semi  sono fini, oblunghi e neri.

Distribuzione 
Il basilico è nativo e cresce selvatico nell' Asia  tropicale e in  India. Si diffuse dal  Medio Oriente  in  Antica Grecia  e in  Italia  dai tempi di  Alessandro Magno, intorno al 350 a.C.. Solo dal  XVI secolo  iniziò ad essere coltivato anche in  Inghilterra  e, con le prime spedizioni migratorie, nelle  Americhe.

Tassonomia 
Sono state classificate circa 60 varietà e  cultivar  di  O. basilicum , che si differenziano per l'aspetto e l'aroma. La difficoltà nel classificare il basilico è dovuta principalmente alle caratteristiche  polmorfiche  della pianta e all' impollinazione incrociata, rendendo a volte dubbia l'identità botanica del basilico così come citata in diverse letterature. Tra le varietà si ricordano:

Basilico genovese  (O. basilicum  ‘Genovese Gigante'): è il più comune e rinomato in Italia. Usato per produrre il  pesto. Ha foglie larghe, un aroma di  gelsomino, di  liquirizia  e di limone.

Basilico fine verde  ( O. basilicum  ‘Piccolo'), piccole foglie allungate, con un profumo più dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe.

Basilico thailandese  (O. basilicum  var.  thyrsiflora), l'aroma delle sue foglie ricorda la  menta  e il  chiodo di garofano, e si utilizza con i frutti di mare e nelle minestre esotiche.

Basilico porpora messicano   O. basilicum  ‘Purple Ruffles'), con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido, ha un aroma dolce ed un po' piccante, si può usare nelle insalate.

Basilico messicano  (O. basilicum  ‘Cinnamon'), con un forte profumo di  cannella  e dai fiori porpora.

 

Cultivar di  Ocimum basilicum

Cultivar o varietà

Descrizione

O. basilicum

Il più conosciuto, con un sentore di  chiodo di garofano  quando fresco.

O. basilicum  'Genovese Gigante'

Simile al basilico comune. È diffuso in ambito culinario e disciplinato  Denominazione di origine protetta. Utilizzato nel  pesto genovese.

O. basilicum  'Nufar F1'

Ibrido del 'Genovese Gigante', resistente al  Fusarium oxysporum.

O. basilicum  'Lettuce Leaf'

Detto anche  basilico lattuga , ha foglie grandi, a volte usato nelle insalate.

O. basilicum  'Greek Yevani'

È simile a  O. basilcum  'Spicy Globe', con crescita più regolare.

O. basilicum  'Fino Verde'

Foglie piccole e strette, dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe.

O. basilicum  'Mammoth'

Altra varietà a foglia larga, di profumo più intenso.

O. basilicum  'Napoletano'

Altra varietà a foglia larga, di profumo più intenso.

O. basilicum  'Spicy Globe'

Cresce con piccole foglioline in cespugli molto odorosi.

O. basilicum  'Boxwood'

Cresce a mo' di  bosso, a foglie piccolissime e forte sapore.

O. basilicum  'Purple Ruffles'

Solid purple, rich and spicy and a little more anise-like than the flavor of Genovese Basil.

O. basilicum  'Magical Michael'

Award-winning hybrid with an uncommon degree of uniformity, and nice flavor for culinary use.

O. basilicum  'Purpurascens'

Award-winning variety, developed at the  University of Connecticut  in the 1950s.

O. basilicum  'Red Rubin'

Strong magenta color, similar flavor to sweet basil, also called  Opal basil .

O. basilicum  'Osmin Purple'

Dark shiny purple with a jagged edge on the leaves, smaller leaves than red rubin.

O. basilicum  'Cubano'

Similar to  sweet basil, with smaller leaves and stronger flavor, grown from cuttings.

O. basilicum var. thyrsiflora

Detto anche  basilico tailandese , ha un profumo di  liquirizia  per il suo contenuto di estragolo.

O. basilicum var. thyrsiflora  Siam Queen

Un cultivar derivato dal basilico tailandese

O. basilicum  'Cinnamon'

Detto anche  basilico messicano , with a strong scent of  cinnamate, the same chemical as in cinnamon. Has purple flowers.

O. basilicum  'Licorice'

Silvery leaves, spicy licorice smell comes from the same chemical as in  anise,  anethole. Thai basil is also sometimes called  Licorice basil.

O. basilicum  var.  citriodora  'Mrs. Burns'

Clean, aromatic lemon scent, similar to lemon basil.

 

Usi 
La pianta, fortemente aromatica, è utilizzata nelle cucine italiana e asiatiche, e viene impiegata tradizionalmente in alcune medicine popolari.

In cucina 
Pesto alla genovese: il basilico fresco è schiacciato col pestello nel tradizionale mortaio

Il basilico deve essere utilizzato fresco e aggiunto alle pietanze all'ultimo momento. La cottura ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo, lasciando poco del suo profumo. Quando essiccato, perde completamente il suo sapore e ha un debole profumo di  fieno. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, avvolto in un canovaccio da cucina. Le foglie congelate conservano invece il sapore per diversi mesi.

Il basilico è difficile da abbinare ad altre  erbe aromatiche  come il  prezzemolo, il  timo  e il  rosmarino.
Insieme a formaggio, pinoli, aglio e olio di oliva, è l'ingrediente base del  pesto genovese, la salsa tipica della  cucina ligure.
Si usa per le  insalate, con  pomodori  maturi, le  zucchine, l' aglio, i  frutti di mare, il  pesce  (triglia), le  uova strapazzate, il  pollo, il  coniglio, l' anatra, le insalate di riso, le  zuppe, la  pasta  e per le salse di pomodoro
Nella cucina asiatica, specialmente a  Taiwan, si usa frequentemente nelle zuppe. Le foglie intere accompagnano il pollo fritto o vengono usate per insaporire latte e creme.
Il suo  olio essenziale  è utilizzato per la preparazione di profumi e liquori; dalla  distillazione  della pianta fresca si ottiene un'essenza contenente  eucaliptolo  ed  eugenolo.

Medicina popolare 
Come  pianta medicinale, le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate per preparare  infusi  ad azione  sedativa,  antispastica  delle vie digerenti,  stomachica  e  diuretica, antimicrobica,  antinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l' indigestione  e come vermifugo. Come  collutorio  è indicato contro le  infiammazioni  del  cavo orale. L'olio è utilizzato per massaggiare le parti del corpo dolenti o colpite da  reumatismi.
Per via di questi benefici, il suo uso si è propagato dall'Africa alla medicina tradizionale in  Brasile.
 La medicina  ayurveda  assegna inoltre diverse proprietà all' Ocimum tenuiflorum, o  basilico sacro.

Coltivazione 
Crescita di piantine in  timelapse
Il basilico cresce bene quando il sole è abbondante e la temperatura tra i 20 °C e 25 °C, come nel  clima mediterraneo. A più alte temperature necessita di una più alta  umidità, e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. Gradisce annffiature frequenti, ma con un suolo ben drenato, in quanto i ristagni d'acqua sono dannosi per le radici. Si coltiva negli orti o in vaso.
Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre. Le piante di basilico devono essere regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che termina con la produzione dei semi. Sui fusti lasciati a fiorire, la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, e cala la produzione dell'olio essenziale che produce il profumo. I semi possono tuttavia essere seminati l'anno successivo.
La propagazione per semina si effettua in primavera, verso marzo-aprile. In un  clima temperato, la semina può essere fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20 °C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura esterna minima supera i 10 °C e non c'è pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale. Luglio e agosto sono i periodi migliori per la raccolta delle foglie.
Il basilico è sensibile a diverse malattie che possono ridurre il raccolto, come quelle causate dai funghi parassiti  Fusarium oxysporum  o  Botrytis cinerea, che produce un marciume grigio sulle foglie.

Composizione chimica 

Basilico ( O. basilicum ), fresco

Valori nutrizionali per 100 g

Energia

39  kcal  (160  kJ )

Proteine

4,1g

Carboidrati

Totali

5,1g

Fibre

5,2g

Grassi

Totali

0,8g

Saturi

0,05g

Monoinsaturi

0,12g

Acido oleico

0,12g

Polinsaturi

0,51g

Acido linoleico

0,10g

Acido linolenico

0,41g

Colesterolo

0

Acqua

88,0g

Vitamine

Vitamina A

658µg

Tiamina (Vit. B1)

0,08mg

Riboflavina (Vit. B2)

0,31mg

Niacina (Vit. B3)

1,10mg

Vitamina B6

0,17mg

Vitamina C

26mg

Vitamina E

0,26mg

Vitamina K

414.8 µg

Minerali

Calcio

250mg

Ferro

5,5mg

Fosforo

37mg

Potassio

300mg

Sodio

9mg

Zinco

0,70mg

Le differenti varietà hanno un numero variabile di  oli essenziali che conferiscono alla pianta il tipico profumo nelle diverse sfumature. L'aroma caratteristico della specie comune in Italia è derivato dall' eugenolo, sostanza chimica presente in grande quantità nei  chiodi di garofano. Alcune varietà condividono, in forma minore, le sostanze che danno il tipico profumo al  limone, alla  menta, alla  liquirizia  o alla canfora.
Negli oli essenziali, a seconda della varietà e della stagione di coltivazione, sono stati trovati e analizzati 29 costituenti differenti, tra cui:
linalolo, tra il 56,7–60,6%

epi -a-cadinolo (8,6–11,4%)

a-bergamotene (7,4–9,2%)

?-cadinene (3,3–5,4%)

germacrene D (1,1–3,3%)

canfora  (1,1–3,1%)

Sostanze cancerogene 
Oltre all'eugenolo, il basilico contiene  metileugenolo  ed  estragolo  (23–88% negli oli essenziali), sostanze che si sono rivelate cancerogene  su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una quantità molto superiore a quella cui normalmente si entra in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per il cancro.  La combinazione con altri alimenti ne riduce o annulla l'effetto tossico. Estragolo e metileugenolo, un derivato a base di  fenilalanina, sono presenti nella classifica  IARC  degli agenti cancerogeni.

Tossicità per gli insetti 
Uno studio del 1989 sull'olio essenziale del basilico mostra che la pianta ha proprietà  fungicide  e repellenti per gli insetti.  Uno studio simile del 2009 conferma che gli estratti dalla pianta sono molto tossici per le  zanzare .

Storia e cultura

Nella storia il basilico non si è distinto come alimento, tuttavia ha spesso accompagnato le superstizioni e la cultura delle popolazioni dell'Asia, del Medio Oriente e del Mediterraneo.

I primi testi che parlano del basilico in cucina si trovano solo dalla fine del XVIII secolo. Gli esploratori dell'Ottocento riferirono di aver incontrato diverse specie di  Ocimum  in Africa, in Persia e in Asia Tropicale, native o coltivate.
Tra gli  antichi egizi  e i  greci, il basilico conservò una simbologia legata alla morte, ritenuto di buon auspicio per l'aldilà e usato, quindi, per le imbalsamature. I cinesi e gli arabi ne conoscevano le proprietà medicinali, mentre i  crociati  ne riempivano le navi per cacciare insetti e cattivi odori.
Ai tempi di antichi Greci e Romani, il basilico non era tenuto in buona considerazione: simbolo  diabolico, di sfortuna e di odio,  Plinio il Vecchio  attribuiva alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia  e secondo  Crisippo  poteva essere dannoso per lo stomaco e per il fegato. Gli antichi romani lo associarono alla figura mitologica del  basilisco, creatura a forma di serpente in grado di uccidere con lo sguardo: il basilico sarebbe servito come antidoto al suo veleno.  Una leggenda africana sostiene, inoltre, che il basilico protegge contro gli  scorpioni.
Nel medioevo, la pianta era utilizzata per guarire le ferite, come quelle di  archibugio, ed era un ingrediente dell'acqua vulneraria , usata un tempo per applicazioni esterne. Alcuni naturalisti, come Nicholas Culpeper, lo ritenevano invece velenoso. Una leggenda medievale lo cita come capace di attirare gli scorpioni, qualora le foglie fossero messe sotto un vaso. Nelle miniature di alcuni manoscritti, il basilico è il simbolo dell'odio e di Satana. Il folklore ebraico suggerisce invece che dia forza durante il digiuno.
Lisabetta da Messina, eroina del  Decamerone  di  Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico.

Fonte: Wikipedia