Basilico (Ocimum basilicum)
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Classificazione scientifica |
Dominio |
Eukaryota |
Regno |
Plantae |
Divisione |
Magnoliophyta |
Classe |
Magnoliopsida |
Ordine |
Lamiales |
Famiglia |
Lamiaceae |
Genere |
Ocimum |
Specie |
O. basilicum |
Nomenclatura binomiale |
Ocimum basilicum
L., 1753 |
Nomi comuni |
basilico comune, erba reale |
Il basilico ( Ocimum basilicum, L., 1753) è una pianta erbacea annule, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica.
Originario dell' India, è utilizzato tipicamente nella cucina italiana e nelle cucine asiatiche in Taiwan, Thailandia, Vietnam, Cambogia e Laos, per via del marcato profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o meno dolce o pungente.
Etimologia
Il nome deriva dal latino medievale basilicum , con origine dal greco basilikon (phyton) ("pianta regale, maestosa"), da basileus "re".
Di etimologia incerta, alcune interpretazioni ritengono sia così chiamato perché usato per produrre profumi per il re, o in riferimento all'utilizzo sacro delle antiche popolazioni Hindu, oppure, più semplicemente, per l'importanza "regale" conferita alla pianta.
Il nome è stato probabilmente confuso con quello del basilisco, la creatura mitologica greca descritta come un serpente dal veleno letale, col potere di uccidere con lo sguardo. Il basilico ne sarebbe stato l'antidoto.
Descrizione
Il basilico è una pianta erbacea annuale alta fino a 60 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.
I piccoli fiori bilabiati, bianchi o rosei, hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie.
I semi sono fini, oblunghi e neri.
Distribuzione
Il basilico è nativo e cresce selvatico nell' Asia tropicale e in India. Si diffuse dal Medio Oriente in Antica Grecia e in Italia dai tempi di Alessandro Magno, intorno al 350 a.C.. Solo dal XVI secolo iniziò ad essere coltivato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe.
Tassonomia
Sono state classificate circa 60 varietà e cultivar di O. basilicum , che si differenziano per l'aspetto e l'aroma. La difficoltà nel classificare il basilico è dovuta principalmente alle caratteristiche polmorfiche della pianta e all' impollinazione incrociata, rendendo a volte dubbia l'identità botanica del basilico così come citata in diverse letterature. Tra le varietà si ricordano:
Basilico genovese (O. basilicum ‘Genovese Gigante'): è il più comune e rinomato in Italia. Usato per produrre il pesto. Ha foglie larghe, un aroma di gelsomino, di liquirizia e di limone.
Basilico fine verde ( O. basilicum ‘Piccolo'), piccole foglie allungate, con un profumo più dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe.
Basilico thailandese (O. basilicum var. thyrsiflora), l'aroma delle sue foglie ricorda la menta e il chiodo di garofano, e si utilizza con i frutti di mare e nelle minestre esotiche.
Basilico porpora messicano O. basilicum ‘Purple Ruffles'), con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido, ha un aroma dolce ed un po' piccante, si può usare nelle insalate.
Basilico messicano (O. basilicum ‘Cinnamon'), con un forte profumo di cannella e dai fiori porpora.
Cultivar di Ocimum basilicum |
Cultivar o varietà |
Descrizione |
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O. basilicum |
Il più conosciuto, con un sentore di chiodo di garofano quando fresco. |
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O. basilicum 'Genovese Gigante' |
Simile al basilico comune. È diffuso in ambito culinario e disciplinato Denominazione di origine protetta. Utilizzato nel pesto genovese. |
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O. basilicum 'Nufar F1' |
Ibrido del 'Genovese Gigante', resistente al Fusarium oxysporum. |
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O. basilicum 'Lettuce Leaf' |
Detto anche basilico lattuga , ha foglie grandi, a volte usato nelle insalate. |
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O. basilicum 'Greek Yevani' |
È simile a O. basilcum 'Spicy Globe', con crescita più regolare. |
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O. basilicum 'Fino Verde' |
Foglie piccole e strette, dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe. |
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O. basilicum 'Mammoth' |
Altra varietà a foglia larga, di profumo più intenso. |
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O. basilicum 'Napoletano' |
Altra varietà a foglia larga, di profumo più intenso. |
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O. basilicum 'Spicy Globe' |
Cresce con piccole foglioline in cespugli molto odorosi. |
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O. basilicum 'Boxwood' |
Cresce a mo' di bosso, a foglie piccolissime e forte sapore. |
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O. basilicum 'Purple Ruffles' |
Solid purple, rich and spicy and a little more anise-like than the flavor of Genovese Basil. |
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O. basilicum 'Magical Michael' |
Award-winning hybrid with an uncommon degree of uniformity, and nice flavor for culinary use. |
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O. basilicum 'Purpurascens' |
Award-winning variety, developed at the University of Connecticut in the 1950s. |
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O. basilicum 'Red Rubin' |
Strong magenta color, similar flavor to sweet basil, also called Opal basil . |
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O. basilicum 'Osmin Purple' |
Dark shiny purple with a jagged edge on the leaves, smaller leaves than red rubin. |
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O. basilicum 'Cubano' |
Similar to sweet basil, with smaller leaves and stronger flavor, grown from cuttings. |
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O. basilicum var. thyrsiflora |
Detto anche basilico tailandese , ha un profumo di liquirizia per il suo contenuto di estragolo. |
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O. basilicum var. thyrsiflora Siam Queen |
Un cultivar derivato dal basilico tailandese |
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O. basilicum 'Cinnamon' |
Detto anche basilico messicano , with a strong scent of cinnamate, the same chemical as in cinnamon. Has purple flowers. |
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O. basilicum 'Licorice' |
Silvery leaves, spicy licorice smell comes from the same chemical as in anise, anethole. Thai basil is also sometimes called Licorice basil. |
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O. basilicum var. citriodora 'Mrs. Burns' |
Clean, aromatic lemon scent, similar to lemon basil. |
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Usi
La pianta, fortemente aromatica, è utilizzata nelle cucine italiana e asiatiche, e viene impiegata tradizionalmente in alcune medicine popolari.
In cucina
Pesto alla genovese: il basilico fresco è schiacciato col pestello nel tradizionale mortaio
Il basilico deve essere utilizzato fresco e aggiunto alle pietanze all'ultimo momento. La cottura ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo, lasciando poco del suo profumo. Quando essiccato, perde completamente il suo sapore e ha un debole profumo di fieno. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, avvolto in un canovaccio da cucina. Le foglie congelate conservano invece il sapore per diversi mesi.
Il basilico è difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche come il prezzemolo, il timo e il rosmarino.
Insieme a formaggio, pinoli, aglio e olio di oliva, è l'ingrediente base del pesto genovese, la salsa tipica della cucina ligure.
Si usa per le insalate, con pomodori maturi, le zucchine, l' aglio, i frutti di mare, il pesce (triglia), le uova strapazzate, il pollo, il coniglio, l' anatra, le insalate di riso, le zuppe, la pasta e per le salse di pomodoro
Nella cucina asiatica, specialmente a Taiwan, si usa frequentemente nelle zuppe. Le foglie intere accompagnano il pollo fritto o vengono usate per insaporire latte e creme.
Il suo olio essenziale è utilizzato per la preparazione di profumi e liquori; dalla distillazione della pianta fresca si ottiene un'essenza contenente eucaliptolo ed eugenolo.
Medicina popolare
Come pianta medicinale, le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate per preparare infusi ad azione sedativa, antispastica delle vie digerenti, stomachica e diuretica, antimicrobica, antinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l' indigestione e come vermifugo. Come collutorio è indicato contro le infiammazioni del cavo orale. L'olio è utilizzato per massaggiare le parti del corpo dolenti o colpite da reumatismi.
Per via di questi benefici, il suo uso si è propagato dall'Africa alla medicina tradizionale in Brasile.
La medicina ayurveda assegna inoltre diverse proprietà all' Ocimum tenuiflorum, o basilico sacro.
Coltivazione
Crescita di piantine in timelapse
Il basilico cresce bene quando il sole è abbondante e la temperatura tra i 20 °C e 25 °C, come nel clima mediterraneo. A più alte temperature necessita di una più alta umidità, e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. Gradisce annffiature frequenti, ma con un suolo ben drenato, in quanto i ristagni d'acqua sono dannosi per le radici. Si coltiva negli orti o in vaso.
Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre. Le piante di basilico devono essere regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che termina con la produzione dei semi. Sui fusti lasciati a fiorire, la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, e cala la produzione dell'olio essenziale che produce il profumo. I semi possono tuttavia essere seminati l'anno successivo.
La propagazione per semina si effettua in primavera, verso marzo-aprile. In un clima temperato, la semina può essere fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20 °C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura esterna minima supera i 10 °C e non c'è pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale. Luglio e agosto sono i periodi migliori per la raccolta delle foglie.
Il basilico è sensibile a diverse malattie che possono ridurre il raccolto, come quelle causate dai funghi parassiti Fusarium oxysporum o Botrytis cinerea, che produce un marciume grigio sulle foglie.
Composizione chimica
Basilico ( O. basilicum ), fresco |
Valori nutrizionali per 100 g |
Energia |
39 kcal (160 kJ ) |
Proteine |
4,1g |
Carboidrati |
Totali |
5,1g |
Fibre |
5,2g |
Grassi |
Totali |
0,8g |
Saturi |
0,05g |
Monoinsaturi |
0,12g |
Acido oleico |
0,12g |
Polinsaturi |
0,51g |
Acido linoleico |
0,10g |
Acido linolenico |
0,41g |
Colesterolo |
0 |
|
Acqua |
88,0g |
Vitamine |
Vitamina A |
658µg |
Tiamina (Vit. B1) |
0,08mg |
Riboflavina (Vit. B2) |
0,31mg |
Niacina (Vit. B3) |
1,10mg |
Vitamina B6 |
0,17mg |
Vitamina C |
26mg |
Vitamina E |
0,26mg |
Vitamina K |
414.8 µg |
Minerali |
Calcio |
250mg |
Ferro |
5,5mg |
Fosforo |
37mg |
Potassio |
300mg |
Sodio |
9mg |
Zinco |
0,70mg |
Le differenti varietà hanno un numero variabile di oli essenziali che conferiscono alla pianta il tipico profumo nelle diverse sfumature. L'aroma caratteristico della specie comune in Italia è derivato dall' eugenolo, sostanza chimica presente in grande quantità nei chiodi di garofano. Alcune varietà condividono, in forma minore, le sostanze che danno il tipico profumo al limone, alla menta, alla liquirizia o alla canfora.
Negli oli essenziali, a seconda della varietà e della stagione di coltivazione, sono stati trovati e analizzati 29 costituenti differenti, tra cui:
linalolo, tra il 56,7–60,6%
epi -a-cadinolo (8,6–11,4%)
a-bergamotene (7,4–9,2%)
?-cadinene (3,3–5,4%)
germacrene D (1,1–3,3%)
canfora (1,1–3,1%)
Sostanze cancerogene
Oltre all'eugenolo, il basilico contiene metileugenolo ed estragolo (23–88% negli oli essenziali), sostanze che si sono rivelate cancerogene su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una quantità molto superiore a quella cui normalmente si entra in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per il cancro. La combinazione con altri alimenti ne riduce o annulla l'effetto tossico. Estragolo e metileugenolo, un derivato a base di fenilalanina, sono presenti nella classifica IARC degli agenti cancerogeni.
Tossicità per gli insetti
Uno studio del 1989 sull'olio essenziale del basilico mostra che la pianta ha proprietà fungicide e repellenti per gli insetti. Uno studio simile del 2009 conferma che gli estratti dalla pianta sono molto tossici per le zanzare .
Storia e cultura
Nella storia il basilico non si è distinto come alimento, tuttavia ha spesso accompagnato le superstizioni e la cultura delle popolazioni dell'Asia, del Medio Oriente e del Mediterraneo.
I primi testi che parlano del basilico in cucina si trovano solo dalla fine del XVIII secolo. Gli esploratori dell'Ottocento riferirono di aver incontrato diverse specie di Ocimum in Africa, in Persia e in Asia Tropicale, native o coltivate.
Tra gli antichi egizi e i greci, il basilico conservò una simbologia legata alla morte, ritenuto di buon auspicio per l'aldilà e usato, quindi, per le imbalsamature. I cinesi e gli arabi ne conoscevano le proprietà medicinali, mentre i crociati ne riempivano le navi per cacciare insetti e cattivi odori.
Ai tempi di antichi Greci e Romani, il basilico non era tenuto in buona considerazione: simbolo diabolico, di sfortuna e di odio, Plinio il Vecchio attribuiva alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia e secondo Crisippo poteva essere dannoso per lo stomaco e per il fegato. Gli antichi romani lo associarono alla figura mitologica del basilisco, creatura a forma di serpente in grado di uccidere con lo sguardo: il basilico sarebbe servito come antidoto al suo veleno. Una leggenda africana sostiene, inoltre, che il basilico protegge contro gli scorpioni.
Nel medioevo, la pianta era utilizzata per guarire le ferite, come quelle di archibugio, ed era un ingrediente dell'acqua vulneraria , usata un tempo per applicazioni esterne. Alcuni naturalisti, come Nicholas Culpeper, lo ritenevano invece velenoso. Una leggenda medievale lo cita come capace di attirare gli scorpioni, qualora le foglie fossero messe sotto un vaso. Nelle miniature di alcuni manoscritti, il basilico è il simbolo dell'odio e di Satana. Il folklore ebraico suggerisce invece che dia forza durante il digiuno.
Lisabetta da Messina, eroina del Decamerone di Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico.
Fonte:
Wikipedia