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Cerere

 
La dea Cerere
 
Monumento della dea Cerere in Piazza Umberto I°
 

Demetra o Cerere

L'uomo inizialmente era un carnivoro, si nutriva solo di carne animale e non conosceva e quindi non valorizzava l'erba che la natura spontaneamente gli offriva. Questa dieta sbilanciata aveva degli effetti negativi sulla struttura stessa degli uomini. La dea greca Demetra (Cerere per i romani) ebbe pietà e compassione di questi uomini e concesse loro sapienza e diligenza, per vivere meglio. Tutto questo si pensa che accadde ancora prima della scoperta del fuoco.
La conseguenza di questa concessione fu che l'uomo non volle vivere più da solo, ma cercava i suoi simili per vivere in compagnia. Quindi cominciarono a nascere i primi agglomerarti umani (gruppi della stessa famiglia), poi i villaggi e quindi le città, tutto questo in un lasso di tempo lunghissimo.
Pian piano l'uomo cominciò a conoscere vari tipi di erba, catalogava quella commestibile da quella non commestibile, quella curativa da quella velenosa.
Ma la Dea Demetra volle fare di più. Quando pensò che l'uomo era in grado di curarsene gli regalo dei semi di cereali. La più antica forma vegetale piantata dall'uomo sembrerebbe sia stata l'orzo, e tracce ritrovate in un villaggio francese attestano questa attività a circa diecimila anni fà. Dopo le prime piantagioni fatte con l'orzo, le coltivazioni di cereali si estesero in base al clima e al territorio: frumento regione mediterranea, avena e segale aree del nord, sorgo continente africano, riso Asia, mais America.
La Sicilia per il suo clima particolare, ha sempre coltivato il grano duro oltre ad altri cereali, ma il grano e sempre stato la maggior produzione dell'isola tanto da avere l'appellativo di granaio d'Italia.
Il numero delle varietà cerealicole, che ancora oggi entrano nell'alimentazione è notevole. I tipi più conosciuti si classificano in base alla forma del loro consumo:
Interi o sfarinati (frumento , mais, riso e orzo);
Sfarinati o in fiocchi (avna, segale, grano saraceno, miglio e sorgo).
Interi ( farro ).
Molte le preparazioni salate o dolci a base di cereali. Si possono ricordare oltre ai diversi tipi di pane, pasta e riso, la pastiera napoletana, le minestre del Trentino Alto Adige, la zuppe miste di orzo e fagioli del Friuli; la minestra di farro della Garfagnana e la zuppa umbra.
Chi era Demetra. Demetra era figlia di Saturno e Opi (Rea per i romani) sorella di Giove, Nettuno e Plutone.
Demetra-Cerere generò a Zeus, suo fratello, due figli: Iacco e Kore - Persefone o, per i romani, Proserpina.
Demetra era molto legata a kore tanto che i fatti capitati a kore (che narreremo a parte) le sconvolsero il resto della sua esistenza.
Demetra era molto amata dal popolo siciliano e le dedicarono molti santuari, il più importante si trovava ad Enna dove a lei piaceva abitare. Anche a Gela aveva il suo santuario che apprezzava per la devozione che le donne geloe le manifestavano in tantissime occasioni. Nel santuario di Bitalemi sono stati rinvenuti i resti di un focolare con vasellame e ossa di porcellino, VII sec. a.c., e nella parte arcaica del santuario di Iasos, VI sec. a.C., si sono trovate statuette fittili femminili con porcellino, fiaccola, lucerne e piccoli vasi che avvalorano la tradizione per cui nelle Termophorie si eseguisse il banchetto rituale, il pasto sacro, l'Agape. Furono trovate inoltre nello stesso santuario e in quello di Malophoras a Selinunte statue di Cibele con leoncino e con un personaggio maschile con diadema, il paredro della Dea ad essa subordinato; anche nel cerimoniale la donna era elemento principale e più importante delle funzioni religiose.
Demetra nella lingua greca vuol significare la “Madre terra”
Presso i popoli romani la dea Demetra prende il nome di Cerere (dal latino Ceres)
Tutti i doni della terra, anche i fiori e la vita di tutti gli esseri viventi erano suoi doni. Aveva anche insegnato agli uomini la coltivazione dei campi.
Era raffigurata come una matrona molto bella, ma severa e maestosa, con una corona di spighe sul capo, una fiaccola in una mano e una cesta piena di grano e di frutta nell'altra.
Era una divinità preromana, già Cerere veniva venerata dagli Osci o Oschi e il suo nome (in osco Kerres, Kerria) deriva dalla radice indoeuropea ker e significa colei che ha in sé il principio della crescita.  Fu in seguito identificata con la dea greca Demetra.
Fra Aprile e Maggio nelle varie città a seconda del clima venivano celebrati i festeggiamenti alla dea Cerere come riconoscenza del raccolto.
In onore di Cerere si celebravano le "Cerealia", ogni 12 aprile, durante le quali venivano sacrificati buoi e maiali, ed offerti frutta e miele. Da queste offerte nasce l'usanza romana della porchetta che ancora oggi i romani consumano.
La distruzione del tempio di Demetra nel 396 d.C., ad opera dei visigoti, cristiani seguaci dell' Arianesimo e condotti da Alarico, sancì la definitiva interruzione delle celebrazioni.

A Gela la dea Cerere veniva festeggiata il 2 Luglio dopo aver effettuato la mietitura, la battitura del grano e la sua conservazione nelle fosse scavate dentro le case. Questa festa pagana con l'avvento della religione cristiana venne soppressa e fu sostituita con la festa della Madonna delle Grazie che ancora oggi celebriamo per la grazia del raccolto e di tutte quelle grazie che ella ci dispensa ogni giorno.

 
La dea Cerere, Piazza Umerto I° e il Duomo
 
Un'altra statua della dea Cerere

 

 
 
 
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