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Novena di Natale

 
 

Nono giorno

 

Domani vedrete la sua gloria

Antifona

Oggi saprete che il Signore viene: col nuovo giorno vedrete la sua gloria

Il tema e l'antifona scelta per questo giorno costituiscono l'invitatorio dell'Ufficio delle letture del 24 dicembre. Si tratta della utilizzazione delle parole rivolte da Mosè agli Israeliti, come sono riportate in Esodo 16,6. La scelta ditale espressione è motivata dal fatto che spiega bene il posto di questa giornata nel quadro delle celebrazioni dell'avvento e del Natale

Ingresso e saluto

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen

La grazia e la pace di Cristo Signore, che è, che era e che viene, sia con tutti voi.

E con il tuo spirito

 

 

Canto delle Profezie

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

Godi, figlia di Sion,
esulta figlia di Gerusalemme:
ecco il Signore verrà,
e in quel giorno vi sarà gran luce,
i monti stilleranno dolcezza,
e dai colli scorrerà latte e miele,
perché verrà un gran profeta,
ed Egli rinnoverà Gerusalemme.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

Ecco dalla casa di David verrà il Dio Uomo a sedersi sul trono; vedrete e godrà il vostro cuore.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

Ecco verrà il Signore, il nostro Protettore, il Santo d'Israele, portando sul capo la corona regale, e dominerà da un mare all'altro, e dal fiume ai confini estremi della terra.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

 Ecco apparirà il Signore e non mancherà di parola: se indugerà attendilo, perché verrà e non potrà tardare.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

Il Signore discenderà come pioggia sul vello: in quei giorni spunterà la giustizia e l'abbondanza della pace: tutti i re della terra lo adoreranno e i popoli lo serviranno.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

Nascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dio forte: Egli siederà sul trono di Davide suo padre e sarà un dominatore ed avrà sulle sua spalle la potestà regale.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

Betlemme, città del sommo Dio, da te nascerà il dominatore d'Israele.
La sua nascita risale al principio dei giorni dell'eternità, e sarà glorificato in mezzo a tutta la terra, e quando Egli sarà venuto, vi sarà pace sulla nostra terra.

Ant. Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire

V. Il Signore è vicino.
R. Venite adoriamo.

 

I^ lettura: Is 52,7-10

Il profeta si rivolge a Gerusalemme, la cui schiavitù sta per finire. Le sentinelle danno alla città l'avviso dell'arrivo del Signore e l'inaugurazione del suo regno in Sion. Questo regno sostituirà finalmente quello dei re terreni.

Dal libro del profeta Isaia

Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”. Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, poiché vedono con i loro occhi il ritorno del Signore in Sion. Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.

Parola di Dio

Rendiamo grazie a Dio

Salmo Responsoriale: Sal 18-16

Il salmo è un inno a Dio creatore. Il Cristo è la prima fra tutte le creature, colui che è la ragione segreta della perfezione delle cose. Nel creato c'è una “tenda” per il sole; Cristo ha posto la sua tenda nel seno della Vergine, da cui esce per percorrere la sua vita.

Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei Re

I cieli narrano la gloria di Dio
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il massaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei Re

Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.

Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei Re

Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.

Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei Re

II^ lettura: Gv 1,14-18

Giovanni a distanza di molti anni comprende il privilegio che gli è toccato: è stato per tre anni col Figlio di Dio, ha potuto contemplare la sua gloria.

Dal vangelo secondo Giovanni

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Poiché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

Parola del Signore

Lode a te, o Cristo

 

Riflessione

Contemplando il Natale, siamo portati a considerarlo più nel suo di umiltà, semplicità, spogliamento e abbandono, che non nel suo aspetto più reale, di manifestazione cioè della sua gloria di Dio nella natura umana. Le circostanze terrene e umane di quel mistero hanno certo il loro peso e valore; devono aiutare il credente a crescere e rimanere nello stupore e nell'ammirazione contemplativa. La liturgia infatti annunzia la “gloria” del Verbo di Dio. L'antifona dei primi vespri della solennità lo chiama “Re dei Re”, lo “Sposo” che esce dalla stanza nuziale. Il vero contenuto dell'evento è la “gloria” del Figlio eterno di Dio. Dietro le fattezze umane del bambino di Betlemme, la liturgia contempla la gloria celeste del Cristo, Salvatore del mondo. Fin da oggi siamo invitati a saper guardare in colui che attendiamo, la sua realtà divina. Quello di oggi è l'ultimo annunzi odi Avvento: domani la contemplazione si fissa sulla manifestazione della “gloria” divina. La liturgia, tanto il giorno della solennità, come durante l'Ottava, proclama a più riprese il prologo del vangelo di Giovanni, sia per presentare in quella grandiosa cornice la perfetta identità del Cristo, sia per richiamare l'attenzione sulle ultime espressioni: “Noi abbiamo contemplato la sua gloria”.
Con l'Incarnazione, la maestà, la potenza e lo splendore lo splendore divino si uniscono alla bassezza dell'uomo per farvi risplendere la “gloria” di Dio. I pastori, i magi, Simeone, sono stati avvolti da questa “gloria”. Ma S. Giovanni attesta che anche gli apostoli l'hanno contemplata. La Chiesa vede brillare la gloria la gloria di Dio nell'umanità di Cristo, anche se segnata dall'infermità della carne.
Il Natale deve risvegliare in tutti i credenti la consapevolezza della “gloria” divina che è stata manifestata loro. Anche in questa manifestazione, come in tutte le cose che Dio fa per l'uomo, c'è un graduale progresso. La manifestazione della “gloria” avrà il suo compimento pieno e totale alla seconda venuta. Allora, anche la nostra persona sarà assorbita nella “gloria”.

 

 

Antifona al Magnificat

Oggi saprete che il Signore viene: col nuovo giorno vedrete la sua gloria.

Magnificat

L'anima mia magnifica il Signore
E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi
chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'onnipotente
e santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Luca 1, 47-56

 

Invocazioni dei fedeli

Ormai gustiamo la luce del Natale, già fissiamo lo sguardo nella sua “gloria”. Pieni di stupore e di gioia, nella speranza di poter contemplare tale gloria quando il Cristo tornerà di nuovo, diciamo con fede:

Signore nostro Dio, vieni a salvarci

-…….

-…….

-…….

-…….

-…….

O Dio, che ogni anno ci fai vivere nella gioia questa vigilia di Natale, concedi che possiamo guardare senza timore, quando verrà come giudice, il Cristo tuo Figlio che accogliamo in festa come Redentore. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli.

Congedo:

Padre nostro…

Ave Maria…

Maria, madre della Saggezza, prega per noi.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Fonte: Edoardo Luini

Edizioni Paoline